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Carnevale di Viareggio – Edizione 2018: i carri di prima categoria

29 gennaio 2018, Author: admin088

Carnevale di Viareggio 2018

27/01/2018

Partecipare al Carnevale di Viareggio è un buon motivo per venire nella nostra bella città in questo periodo.

Sabato 27 gennaio, con una giornata quasi primaverile, è andato in scena il primo Corso Mascherato dei  5 in programma previsti per il 4-11-13-17 febbraio. Solo chi ha assistito a uno dei corsi mascherati può capire quanto sia spettacolarmente bello il nostro Carnevale!!! L’emozione cresce sempre di più ogni giorno che passa fino a quando si varcano le barriere che delimitano il circuito e si entra all’interno…e si attendono quei tre colpi di cannone che segnano l’inizio ufficiale del corso. L’allegria e la gioia ti pervadono, musica, colori, coriandoli, tutto quello che ti circonda ti fa dimenticare la quotidianità e ti sembre di essere in un mondo incantato.   Sui lunghi viali a mare, pieni di gente arrivata da ogni parte d’Italia e dal mondo, iniziano a sfilare i magistrali e coloratissimi carri allegorici, le mascherate di gruppo e quelle isolate! E noi ? Presenti!!! Non potevamo mancare a questo straordinario spettacolo open air, proprio nella nostra città. Armati delle nostre macchine fotografiche,  ci siamo immersi tra la gente per immortalare le opere costruite dai Maestri della cartapesta. Eravamo talmente assorti a guardare le opere e presi dall’entusiasmo e dal divertimento coinvolgente che ci siamo persi!!! Ahahahahha,  non solo fisicamente tra la gente ma anche  fotograficamente! Ebbene sì ci siamo persi alcuni scatti importanti ma, grazie all’amico Daniele Baroni, abbiamo rimediato e completato questo reportage con tre sue foto. Vogliamo presentare con questo articolo  le 9 costruzioni allegoriche di prima categoria che partecipano al concorso.  Seguiteci, perché seguiranno  nei prossimi giorni altri 4 reportage: i 5 carri di seconda categoria,  le 9 mascherate di gruppo, le 9 mascherate isolate  e lo straordinario spettacolo piromusicale che si è svolto alla fine del primo corso. Per gli amanti del Carnevale, suggeriamo il nostro gruppo Facebook Carnevalando Insieme dove previa iscrizione, potete postare le vostre foto del Carnevale.

I 9 carri allegorici di prima categoria

“È come credere alle favole” di Jacopo Allegrucci

Le notizie date dai telegiornali, i titoli dei quotidiani, i post su Internet sono i protagonisti del carro. Un grande pifferaio magico attrae il popolo suonando suadenti musiche, facendogli credere quello che vuole e mentre i topi restano incantati da questa soave sinfonia, i veri poteri forti (il clero, la giustizia e le multinazionali) padroni dell’informazione, si nascondono tra gigantesche torri composte da fogli di carta, dirigendo lo spettacolo. È in questo modo che l’informazione viene manipolata dai poteri forti a proprio piacimento cercando di celare ciò che risulta scomodo e quello che resta è quello che fa notizia. Crederci “ è come credere alle favole”.

“Aspettando Godot” di Alessandro Avanzini

Carro ispirato all’opera “Aspettando Godot” di Samuele Beckett con un libro posto sul retro che ne celebra il grande lavoro drammaturgico. Il tema principale è l’attesa con la figura centrale di un gigantesco clochard e di fronte un albero spoglio con appesi ai rami vestiti di vario genere simbolo della vita vissuta. Una luna e un sole rappresentano la ciclicità della vita. Tutto questo rappresenta l’allegoria di come anche oggi l’uomo viva nella speranza di quel cambiamento tanto desiderato, ma che non arriva mai.

“Ozio, vizio e vitalizio” dei fratelli Bonetti

Immersi in una vasca piena di denaro, nuotano e si divertono Cicciolina nuda ex parlamentare, Armando Razzi e Silvio Berlusconi in versione burlesque, intenti più a giocare che a occuparsi dei veri problemi degli italiani. Tema centrale: lo spreco di denaro pubblico, i privilegi, i lussuosi vitalizi dei parlamentari di ieri e di oggi. Berlusconi, il vizio, versa monete e banconote da un’anfora sul corpo di Ilona Staller e Antonio Razzi, rappresentante di chi occupa la poltrona per comodità, brama a vedere il denaro che Silvio Berlusconi versa in gran quantità.

“No, tu no” dei fratelli Breschi

Il carro racconta il problema dell’abbattimento delle barriere architettoniche, spesso ignorato e che costringe molte persone con disabilità all’emarginazione sociale, civile e lavorativa.
Pulcinella, l’ironica maschera della Commedia dell’Arte, troneggia sulla sedia a rotelle ostacolata da cartelli e limiti. Tuttavia con la sua spensierata allegria rappresenta la forza e la volontà di lottare delle persone diversamente abili che ogni giorno hanno a che fare con insuperabili barriere.

“Papaveri rossi” dei fratelli Cinquini

I papaveri rossi, simbolo dei caduti di tutte le guerre, sbocciano sui campi di battaglia. La guerra può avere tante maschere (maschera di Hitelr), ma una sola faccia, quella della morte, che sbuca dietro al campo di papaveri in fiore.

“La pace di cristallo” di Fabrizio Galli

La pace nel mondo, rappresentata da una fragile colomba, è sempre più in pericolo. La colomba si dibatte ormai stremata a terra, minacciata dai missili, resistendo agli attacchi dei “grandi” della Terra. Donald Trump le ha spezzato il ramoscello d’ulivo, mentre Putin e Xi Jimping la tengono bloccata con le catene alle zampe. Sopra di lei incombe Kim Joung-Un, dittatore della Corea del Nord, pronto a darle il colpo finale al petto con una testata nucleare.

“Proxima ventura” di Lebigre e Roger

Troneggia al centro del carro un’arca volante denominata la “Ventura”, affiancata da animali fantastici, in partenza da un mondo inabitabile per un viaggio fantastico alla ricerca coraggiosa e utopistica di un pianeta dove poter costruire un futuro migliore, dove poter ritrovare la propria umanità.

“Fumo negli occhi” di Carlo Lombardi

Uno scheletro fumatore domina la scena. Tema è il fumo, uno tra i principali problemi di salute a livello mondiale e che richiede continue campagne di sensibilizzazione per responsabilizzare i fumatori alla cura della propria salute e quella di chi gli sta vicino. Un grande scheletro seduto su un portacenere pieno di mozziconi di sigaretta, simbolo della dipendenza e della sottomissione umana. Pur essendo ridotto a scheletro continua a fumare estremamente soddisfatto. Gigantesche canne dell’organo fanno da sfondo rappresentando le grandi multinazionali che forniscono tabacco dietro enormi interessi economici.

“In un mondo che prigioniero è” di Roberto Vannucci

Portoni che si aprono e si chiudono manovrati da mummie celano una figura umana in catene. Da un lato abbiamo l’eccessiva allegria di molti essere umani che si divertono e sono liberi, dall’altro il dramma di chi, nei regimi dittatoriali, viene privato della propria libertà e risulta essere prigioniero del proprio vivere e schiavo dei meccanismi del potere economico mondiale.