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Massaciuccoli Romana: le Terme “rivivono” grazie a Cornelia

1 luglio 2018, Author: admin088

Massaciuccoli – Massarosa – Provincia di Lucca (TOSCANA)

Maggio 2018

Non so voi, ma noi quando entriamo in un’area archeologica, la cosa che più ci emoziona è immaginarsi la vita all’interno di quegli ambienti di cui oggi restano solo rovine. È affascinante immaginare ma particolarmente emozionante quando questi luoghi “rivivono”. Sì proprio così… questi luoghi che si presentano oggi ai nostri occhi come semplici resti archeologici, possono “rivivere” grazie a professionisti rievocatori.

Così è stato alle Terme della Villa dei Venulei a Massaciucoli, piccola frazione di Massarosa (Provincia di Lucca) dove il Gruppo Archeologico Massarosese ha invitato la Dottoressa Archeologa Manuela Cuadra, professionista rievocatrice, esperta di estetica, appassionata di abiti e monili di epoca romana che lei stessa riproduce con eleganza e estrema cura dei dettagli.

Manuela, nei panni di Cornelia, ha spiegato al pubblico presente alcuni aspetti importanti della vita quotidiana degli antichi romani, dalla cura del corpo all’interno delle Terme all’attenzione rivolta all’esaltazione della bellezza attraverso profumi, trucchi, acconciature e abbigliamento.

Ascoltando le parole di Cornelia, quello che più stupisce è l’eccezionale modernità di quelle che sembrano abitudini di un tempo lontanissimo da noi. Siete curiosi di sapere in cosa erano così moderni gli antichi Romani?

Guardate cosa ha riprodotto Cornelia con le sua mani.

Le donne in particolar modo resteranno a bocca aperta!!!!

I PROFUMI E I TRUCCHI

I Romani conoscono i profumi grazie alla conquista della Grecia, che aveva un commercio fiorente con Oriente ed Egitto. Esistevano i profumi secchi e gli unguenti profumati lavorati in mortai e realizzati con essenze provenienti dall’India, resine e piante tipiche della flora mediterranea. I profumi venivano conservati in preziosi unguentari di vetro o alabastro, considerato da Plinio il Vecchio la pietra che per eccellenza meglio conservava l’essenza profumata. La bellezza era esaltata non solo dai profumi ma anche dai trucchi e da maschere di bellezza di cui ci sono pervenute ricette e trattati di bellezza (Teofrasto, Ovidio, Plinio). Si passa dai prodotti per sbiancare la pelle e conferire luminosità al volto, come la biacca (ossido di piombo) al verde ottenuto dalla malachite, alla terra di Siena, alle more e ciliegie fino alle coccinelle per dipingere le labbra o alla fuligine per fare il contorno occhi.

ACCONCIATURE E GIOIELLI

Chi lanciava le mode delle acconciature erano proprio le mogli degli imperatori e le donne dell’Impero cercavano di imitarle riproponendole. Le acconciature rispecchiavano la posizione della donna all’interno della società, i diritti cambiati nell’arco di 200 anni, il lavoro nonché i valori. L’evoluzione dell’estetica cambia velocemente come la moda dei capelli femminili che raggiunge sotto Traiano una complessità impressionante. Le acconciature diventano sempre più voluminoese ed elaborate: crocchie di trecce arrotolate fino a raggiungere altezze monumentali proprio per aumentare la loro visibilità. Si ricorreva all’uso di parrucche e all’inserimento di toupet fatti con capelli importati. Per le acconciature più elaborate si ricorreva anche all’uso di ferri per arricciare le ciocche di capelli, che venivano surriscaldati su bracieri accesi.

ABITI E CALZATURE

Il capo base dell’abbigliamento è la tunica abito vero e proprio per le classi più umili del popolo accompagnata da un semplice mantello. Per tutte le altre classi la tunica veniva utilizzata come sottoveste e al di sopra le toghe con veri e propri codici distintivi costituiti da fasce colorate che identificavano il grado sociale.

Per le donne le tuniche erano più lunghe ed eleganti, tenute strette da cinture sotto i seni e intorno ai fianchi per evidenziare le forme del corpo. Sopra la tunica era previsto un grande mantello che disegnava eleganti drappeggi: la palla, obbligatorio per uscire di casa e per non essere ripudiate dal marito e di dimensioni talmente grandi che lo utilizzavano per coprirsi il capo quando camminavano per strada.

Spesso le donne esalatavano la loro bellezza anche attraverso i gioielli. Uno in particolare la “catena” che si incrocia sul corpo evidenziavando i fianchi e i seni, gioiello estremente sensuale di cui ci parla lo stesso Ovidio.

Le calzature più diffuse erano le solae, semplici sandali (come i nostri moderni infradito) che utilizzavano in casa e alle terme, mentre i calcei per uscire di casa.

Grazie alla Dottoressa Archeologa Manuela Cuadra e soprattutto a Cornelia Balba Maior e se siete curiosi di vedere cosa produce visitate il suo sito: Cornelia Balba Maior

OGNI DOVE È UN’EMOZIONE